L’INOX A CACCIA DI OPPORTUNITÀ

L’ACCIAIO

andamento del mercato degli acciai inossidabili

Il mercato dell’inox oggi è alla ricerca di positività e ottimismo: tutti gli operatori del settore cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. Dopo più di venti anni che opero in tale settore, ho cercato di fotografare la situazione attuale del mercato internazionale dell’inox, in cui l’Italia si pone al primo posto in Europa e al quinto posto nel mondo per volumi di produzione (5% del mercato mondiale) degli acciai inossidabili. Questa posizione, con livelli di calo tutto sommato contenuti, è mantenuta anche nell’odierna fase di mercato, nonostante la recessione abbia contagiato l’economia globale.

Se i volumi hanno sostanzialmente mantenuto i livelli del 2010-2011, lo stesso non si può dire per le quotazioni calanti, che posso definire “appiattite verso il basso” per quanto riguarda il prezzo, perché le materie prime risentono della riduzione nella richiesta, con ad esempio il nickel che in un anno e mezzo ha visto dimezzato il proprio valore.

Il mercato italiano tiene, tuttavia registra circa un -12% rispetto al livello record del 2006; un dato che rende evidente come il livello di utilizzo degli impianti rimanga al 65% della capacità produttiva a livello mondiale, a questo si aggiunge anche il problema della compressione dei margini, che mette a rischio diverse realtà del comparto anche storiche ed affermate.

Tale rischio sembra però non contagiare settori di mercato come quelle del farmaceutico e della ristorazione, in cui si posizionano nicchie come la fitofarmaceutica, praticamente immuni alla crisi che mantengono negli ultimi 3-4 anni crescite di fatturato comprese tra il 10% e il 20%.

Per il futuro del mercato prevedo due possibili scenari: l’Europa crescerà del 5%, oppure ridurrà di altrettanti punti percentuali il proprio livello di consumi nel 2013; tutto è legato alla soluzione della crisi dell’euro, all’andamento delle elezioni americane e al recupero della stagnazione dei consumi in Asia.

Le aziende nel mondo stanno rinnovando i propri vertici puntando a strategie volte alla salvaguardia dei margini a costo di sacrificare i volumi. Il mercato italiano, secondo gli operatori di una nota azienda di produzione italiana, offre maggiori opportunità agli operatori del commercio che, in un regime di stock bassi, riescono a cogliere migliori opportunità di fare business, anche se dovranno far fronte a mancati pagamenti e alle marginalità risicate.

A questi operatori rispondo che oggi bisogna far cambiare idea ai commercianti che credono, riducendo sempre di più i margini, di far riprendere l’economia o addirittura di rilanciarla. Sono estremamente convinto che svendere i prodotti non sia la soluzione giusta e che dobbiamo adeguare la nostra attività alla crisi riducendo i costi.

Spero di aver colto la situazione del mercato e di aver fotografato con nitidezza l’economia del nostro comparto, raccogliendo informazioni e aggiungendo qualcosa dalla mia esperienza.

Luigi Longobardi

consumo di acciaio inox nell’industria italianA

acciaio e sostenibilità in italia

14%

investimenti in siderurgia
per interventi di carattere ambientale

150 mln €

investimenti all’anno

-40%

emissioni di CO2 e polveri dal 1990

70%

produzione di acciaio realizzata
in impianti certificati ISO 14001

20 mln t

acciaio riciclato all’anno

-20%

risparmio energetico nella produzione di acciaio
per tonnellata dal 1990

14%

investimenti in siderurgia
per interventi di carattere ambientale

150 mln €

investimenti all’anno

70%

rifiuti generati dai processi siderurgici
avviati a recupero

-14%

consumo specifico di acqua nelle acciaierie
dal 2005

-20%

consumo energetico per tonnellata i acciaio
dal 1990

100%

impianti siderurgici italiani che adottano
le tecniche di prevenzione e controllo
integrati dell’inquinamento

Fonti: ISTAT – Federacciai – UNFCCC – Accredia – Eurofer – Odyssee – Energy Efficiency Indicators – 2011 

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